Lo spotting premestruale può avere una natura organica e disfunzionale. Tra le cause troviamo:
- l’ovulazione;
- fluttuazioni ormonali;
- le famose perdite da impianto, legate ad una presunta gravidanza;
- aborto spontaneo;
- la gravidanza extrauterina;
- le infezioni dell’apparato riproduttivo;
- PCOS, ovvero la sindrome dell’ovaio policistico;
- l’endometriosi (PID);
- polipi uterini o cervicali;
- fibromi;
- cisti ovariche;
- IST, infezioni sessualmente trasmissibili come la clamidia o la gonorrea:
- la perimenopausa, ovvero il periodo a cavallo della menopausa;
- traumi;
- tumori.
Può essere inoltre dovuto all’assunzione di anticoncezionali (come pillole, anelli vaginali, cerotti, spirale o iniezioni), farmaci anticoagulanti, essere un effetto collaterale legato all’assunzione di medicinali come antidepressivi o antinfiammatori o legato ad una condizione di infertilità.
Se lo spotting si manifesta occasionalmente non è necessario preoccuparsi, ma laddove gli episodi dovessero essere frequenti e le perdite più abbondanti e intense, sarà necessario rivolgersi al proprio ginecologo.