Le perdite vaginali bianche non sono altro che muco vaginale prodotto dall’utero.
Essendo legate ai processi ed equilibri ormonali del nostro corpo, le variazioni ormonali possono causare variazioni nelle secrezioni biancastre.
Esistono infatti diversi tipi di perdite bianche:
- perdite bianche simili all’albume dell’uovo: se le perdite sono abbondanti, dalla consistenza gelatinosa, inodore e trasparenti, non c’è da preoccuparsi! Si tratta di perdite fisiologiche, pertanto naturali, che l’utero produce in quantità superiori nei giorni che precedono l’ovulazione;
- perdite bianche simili a crema: più frequenti nelle donne che utilizzano la pillola anticoncezionale, si tratta di perdite bianche che tendono al giallognolo e che precedono solitamente il ciclo mestruale;
- perdite bianche simili a muco: anche in questo caso, si tratta di perdite più frequenti nelle donne che utilizzano la pillola anticoncezionale. Si tratta di perdite biancastre, più dense, che ricordano appunto la consistenza del muco e sono tipiche del periodo premestruale;
- perdite bianche simili a ricotta: bianche e dalla consistenza densa simile a ricotta, questo tipo di perdita può essere causato da un’infezione vaginale, come la candida;
- perdite bianche più dense: questo tipo di secrezione viene solitamente prodotta a seguito del ciclo mestruale o durante la fase iniziale della gravidanza. Laddove però le perdite siano accompagnate da bruciore e prurito, potrebbe ugualmente trattarsi di infezione vaginale;
- perdite bianche simili a granuli e dal cattivo odore: si tratta di secrezioni che coincidono con la presenza di un’infezione vaginale;
- nel caso di perdite simili ad acqua e dalla consistenza più gelatinosa, si tratta di secrezioni vaginali prodotte durante la fase più fertile dell’ovulazione. Talvolta possono indicare un stato di eccitazione sessuale.
Pertanto, possiamo considerare normali e fisiologiche le perdite bianche che precedono o seguono il ciclo ma che non sono accompagnate da sintomi specifici, come prurito, bruciore, dolore o cattivo odore.
Laddove invece la sintomatologia non lasci spazio all’immaginazione, con una visita ginecologica potremo scoprire quali sono le cause delle perdite bianche anomale.
Tra le cause di origine batterica troviamo:
- candidosi, si tratta di un’infezione micotica causata in particolar modo dal fungo Candida albicans (da qui il nome), che causa prurito, gonfiore, arrossamento genitale e delle perdite bianche più dense, che ricordano la consistenza della ricotta. Richiede un intervento tempestivo da parte del ginecologo che, una volta confermata la causa, definirà la terapia più consona da seguire. La terapia in questo caso sarà da estendersi anche al partner sessuale a cui si potrebbe averla trasmessa o che potrebbe esserne stato il vettore;
- gardnerella vaginalis, tra le più comuni infezioni vaginali, è causata da un deficit della normale acidità vaginale. Questo calo permette alla gardnerella vaginalis, un microrganismo già presente in quantità minima nella vagina, di proliferare e favorire l’insorgere della gardnerella. Prurito e bruciore vulvovaginali, una minzione dolorosa e perdite bianco-giallastre, sono tra i sintomi che caratterizzano la Gardnerella;
- vaginosi batterica: causata da uno squilibrio ormonale della flora batterica vaginale e del pH vaginale, la vaginosi batterica, che si manifesta con perdite dal colore grigio-bianco, è tipica per il suo odore pungente e segue solitamente il rapporto sessuale. È solitamente curata con una terapia a base di antibiotici specifici.