In base all’estensione del problema, l’endometriosi si classifica in stadio minimo, lieve, moderato e grave:
- minima, quando le cellule endometriali extra-uterine sono molto poche e localizzate sulla superficie degli organi;
- lieve, quando le lesioni endometriali sono posizionate un po’ più in profondità;
- moderata, quando l’area interessata è più ampia e sono presenti anche delle cisti ovariche;
- grave, quando l’endometriosi è arrivata in profondità negli organi, le cisti ovariche sono voluminose e sono presenti anche delle cicatrici sui tessuti.
Ma come fare a capire se si soffre di endometriosi? Spesso, infatti, questa malattia è asintomatica e non ha alcuna conseguenza sull’attività sessuale o sulla possibilità di rimanere incinta di una donna. Ci sono, però, dei segnali da non sottovalutare:
- dismenorrea forte, cioè quando durante le mestruazioni si sente un forte dolore che non passa anche nel caso in cui si assumono antidolorifici;
- dolore pelvico durante un rapporto sessuale o tra una mestruazione e l’altra.
Oltretutto, ricorda: l’endometriosi allo stadio moderato e grave è una patologia cronica e invalidante riconosciuta, chi ne soffre può usufruire di esenzioni fiscali rispetto alle visite e alle prestazioni specialistiche richieste per la terapia.
Fertilità a rischio?
Essendo un’anomalia dell’endometrio uterino, quindi un qualcosa che interferisce con la natura dell’apparato genitale femminile, è lecito avere dubbi che chi ne soffre possa avere problemi dal punto di vista della fertilità. Attenzione: nonostante sia vero che le donne affette da endometriosi hanno più difficoltà a rimanere incinte, i due eventi non sono per forza correlati. Anzi, le terapie di cura tengono conto proprio di questa variabile e la cosa migliore è rivolgersi il prima possibile a uno specialista che possa consigliare il percorso più sicuro per la donna. L’impatto della malattia è molto forte anche a livello psicologico, per non andare nel panico è essenziale conoscere il problema ed essere consapevoli di tutte le possibilità in campo. Per prima cosa, se si hanno dubbi, prenotare una visita ginecologica approfondita e un’ecografia pelvica.